Storia della scuola

Cercare notizie importanti non è molto facile; per fortuna fra tante cartellette che parlano di tasse scolastiche, stipendi, versamenti di contributi e supplenze attribuite a causa di malattia degli insegnanti SILVIA MUNTONI della 1ª A trova la relazione fatta dal preside alla fine dell’anno finanziario 1943. E’ una miniera di informazioni. Scopriamo che il primo ottobre 1941 viene istituita la Regia Scuola Tecnica Professionale Governativa a tipo Commerciale “BONAVENTURA CAVALIERI”, annessa alla preesistente Scuola di Avviamento Professionale Cavalieri. La sede e’ in via SANT’AGNESE, numero 2, nel luogo in cui oggi si trovano aule e uffici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. E’ una grande e prestigiosa scuola, le sue origini risalgono addirittura al 1840; nell’a.s.1941/42 l’Avviamento ha 1325 alunni (564 M, 761 F). La scuola Tecnica ha solo due classi prime. E’ un corso di studi che dura due anni e si conclude con il diploma. Dalla sua istituzione fino al 31/1/1943 la scuola è amministrata dall’Istituto Tecnico per Ragionieri “Moreschi”; il suo primo preside è il professor Guido Audisio, la cui firma in calce ai documenti scompare dalla metà del ’43. Solo dopo molte ricerche scopriamo che è deceduto nell’agosto del 1943. Le discipline insegnate nella scuola di Avviamento Professionale e nella Tecnica sono le stesse: Cultura generale (Italiano, Storia e Geografia); Matematica, Computisteria, Calcolo Mercantile, Ragioneria, Istituzioni di commercio e Pratica commerciale; Scienze naturali, Fisica e Merceologia; Prima lingua: Tedesco; Seconda lingua: Francese; Calligrafia; Stenografia; Dattilografia; Canto corale; Cultura militare (insegnata fino all’a.s. 1942/1943); Puericultura (insegnata fino all’a.s. 1942/1943); Educazione fisica; Religione; solo il Canto Corale non è presente anche fra le discipline della Tecnica. E’ certamente una scuola impegnativa, con tutte queste materie. Dalla relazione che accompagna il conto consuntivo del ’43, rileviamo che la sede di via Sant’Agnese viene distrutta nell’agosto dello stesso anno da un grave bombardamento che ha colpito la città di Milano. Tutte le aule della Scuola Cavalieri sono distrutte; restano integri solo i locali della Segreteria, che continueranno a restare in ciò che rimane dell’edificio. Pertanto, gli studenti della Cavalieri vengono provvisoriamente ospitati presso la Scuola Bertarelli (6 classi) e presso la Scuola Media Manzoni, in via Camminadella (12 classi); sono costretti a frequentare il turno pomeridiano, fino alle ore 18.00. Qui resteranno fino alla fine della guerra. Dal 15/11/43 diventa preside il professor Manlio Billone, direttore anche della Scuola di Avviamento e della Scuola Tecnica Bertarelli, di via Ansperto. La guerra, dunque, ha inciso profondamente sulla storia della nostra scuola, ma i documenti del tempo rivelano anche molte altre tracce delle condizioni di vita dei milanesi e degli avvenimenti vissuti da tutto il paese. Qualche esempio. Gli atti amministrativi della scuola a partire dal 1944 e fino ai primi mesi del ’45 sono regolati dal Ministero della Educazione Nazionale, della Repubblica Sociale Italiana. Nel dicembre del 1944 la vicesegretaria, Sig.ra Maria De Benvenuti, deve lasciare il lavoro perché sfollata a Parabiago e impossibilitata a viaggiare tutti i giorni per mancanza di treni. Nel dicembre del 1945 fra le uscite del bilancio si trova la spesa per impianto di riscaldamento; vengono acquistate 2 stufe elettriche per la segreteria perché mancano legna e carbone che il Comune di Milano non è più in grado di fornire. Le aule non sono riscaldate. A chiusura del bilancio 1945 si legge: “L’esercizio viene chiuso con un avanzo nonostante i miglioramenti economici concessi al personale docente, grazie all’aver rimandato tutte le spese non urgenti ad epoca più conveniente ed anche grazie alla comprensione del Comando Militare Alleato, che ha fornito i fondi del 2° semestre dell’esercizio per il tramite del Provveditorato agli Studi e a cui sono stati fatti presenti i bisogni della scuola”. Dall’anno scolastico 1945/46 all’insegnamento della lingua tedesca viene sostituito l’insegnamento della lingua inglese. A partire dall’ottobre 1946 tutti i documenti ministeriali sono intestati Repubblica Italiana e presentano il timbro Ministero della Pubblica Istruzione; sui vecchi stampati che portano la denominazione R. (regia) Scuola Tecnica Cavalieri si vede una marcata riga fatta con la matita rossa sopra la lettera R. Il 1946, finita la guerra, dà il via alla ricostruzione: nella relazione di fine anno si legge che si prevede per la scuola l’impianto della sala delle Esercitazioni Computistiche e del laboratorio di Merceologia. ROBERTA CAPOSIENA della 1ª F trova in un documento datato 14 novembre 1946, per la prima volta, un nuovo indirizzo per la Scuola Cavalieri, via Ariberto 14, presso la Scuola Elementare, al secondo piano. Ha 25 classi di Avviamento, con oltre 1000 alunni; il preside Billone è costretto a rifiutarne 500, per mancanza di aule. La Scuola Tecnica ha due classi prime con 46 alunni e una seconda con 24. Complessivamente, per mancanza di aule, 14 classi devono frequentare il turno mattutino, 14 quello pomeridiano, fino alle ore 18.00Il progetto di costituire nuove dotazioni di laboratori trova conferma nell’archivio; fra i documenti dell’anno scolastico ’46/47 troviamo le fatture per l’acquisto di 9 microscopi marca OFFICINA GALILEO per un costo di £ 33.280. Troviamo anche numerosi acquisti di casette per esperimenti chimici e acquisti di materiale come l’acido solforico, da utilizzarsi per gli stessi esperimenti. Ma molto più consistenti sono gli acquisti di macchine addizionatrici e scriventi. Il primo nucleo di macchine è del 25 maggio 1947: 11 addizionatrici scriventi “STIATTI”, installate nella sede di Via Ariberto. Visitiamo il magazzino del Cavalieri: ancora oggi vi sono depositate alcune di queste vecchissime macchine; sono inservibili, ma documentano l’evoluzione tecnica delle macchine per ufficio e l’attenzione sempre caratterizzante della nostra scuola per le richieste del mondo del lavoro. Ma la svolta della scuola verso un grande potenziamento dei laboratori si verifica dopo il 1950. Infatti, si susseguono molti acquisti di macchine più moderne e nel 1952 compaiono le contabili “OLIVETTI”, si acquistano 10 tavoli e 10 sedie per l’aula di Calcolo e anche un impianto contabile completo con schedario e carrello in ferro. La spesa è notevole: per le sole macchine OLIVETTI £ 731.500, quando lo stipendio mensile del preside Billone era di £ 70.000 e quello di un insegnante di £ 50.000. Che la scuola diventasse sempre più grande e avesse necessità di un edificio tutto per sé è testimoniato da un documento del 1950 in cui si dice “L’Ufficio Tecnico Comunale sta approntando il Progetto per la Nuova Sede”. La nuova sede sarà pronta soltanto nel 1955. Sabrina Beshay di 1ª E ha scovato una lettera datata 15 ottobre 1955, intestata “Scuola Tecnica Cavalieri, Via Olona 14, Milano“. Sulla carta topografica della nostra città del 1894, rileviamo che l’edificio che ospita ancora oggi il Cavalieri è sorto sull’area prima adibita a Macello Pubblico. La ricostruzione avvenuta negli anni del dopoguerra ha determinato lo spostamento di numerose attività economiche verso la periferia della città, riservando spazio a nuove attività di servizio, come la scuola, che trovano posto nelle aree vicine al centro storico. Cosa dire degli studenti della Scuola Tecnica Cavalieri degli anni ’50? I documenti esaminati da Saker Mohamed, di 1ª I, dicono che ogni anno frequentavano circa 70/80 studenti di condizione sociale modesta. Abbiamo ritrovato decine di domande per un “Premio di incoraggiamento”, scritte con il pennino e l’inchiostro, in Calligrafia, come si imparava proprio a scuola; in queste si dichiara che la professione del padre è quella di operaio, custode, falegname o di artigiano in genere. Gli stipendi del capofamiglia erano di circa 22.000 £ al mese. Stefania Salvoni , di 1ª I, ha trovato una lettera del 4 aprile 1951 della ditta Davide Campari di Sesto San Giovanni, nota casa produttrice di aperitivi. La stessa ditta dichiara di attribuire alla scuola Tecnica Cavalieri un sussidio di £ 200.000, con cui costituire borse di studio per gli studenti meritevoli e bisognosi. Ai ragazzi premiati viene dato un sussidio di £ 5.000. Nel 1953 la Davide Campari aumenta il sussidio a £ 250.000 e l’importo di ogni borsa diventa di £ 10.000. La nostra ricerca per ora si ferma al 1955. Abbiamo esaminato 14 anni molto travagliati dello storico CAVALIERI: gli anni della seconda guerra mondiale e della ricostruzione. Abbiamo visto nella storia della nostra scuola uno specchio in miniatura delle difficoltà e dei bisogni di tutta l’Italia coinvolta nel conflitto mondiale ed anche lo slancio e l’impegno verso la ricostruzione e il ritorno ad una epoca di sviluppo (micro – storia/macro – storia ).Siamo un gruppo di studentesse e studenti delle classi prime dell’Istituto Professionale CAVALIERI. Durante le ore dell’approfondimento, una volta alla settimana, usciamo dalle nostre classi e scendiamo nell’archivio della scuola per fare ricerca sulla storia del nostro Istituto. Dopo aver scelto il materiale da consultare andiamo nella biblioteca, dove lo possiamo consultare e prendere appunti sulle “scoperte” che incontriamo. Utilizziamo come fonte archivistica i bilanci consuntivi e gli allegati degli anni finanziari, conservati nell’archivio come prevede la legge; ci consentono di ricostruire la storia del Cavalieri. Sono documenti finanziari, parlano di “entrate” ed “uscite”. Ma anche da fatture e bilanci si possono trarre importanti informazioni. Il nostro compito consiste proprio in questo. Incominciamo a fare ricerca dal faldone con la data più lontana: è il 1943. Incominciamo la nostra ricerca da questo lontano anno scolastico. E’ un anno terribile per la storia italiana: la guerra, l’armistizio, l’occupazione tedesca, la Repubblica di Salo’ e la guerra civile. Eppure i ragazzi e i professori andavano a scuola! Cosa vogliamo sapere? Quando è nata la nostra scuola? In che modo è stata coinvolta nella guerra? Chi la frequentava? Chi la dirigeva? Quali materie si studiavano? …e poi, tutto quello che riusciremo a leggere fra le righe dei vecchi documenti. Elisa e Massimo – I A; Silvia e Valentina – I B; Roberta, Laura e Rossella – I C; Mirco e Elvis – I D; Sabrina e Stefania – I E; Clarissa, Sara e Roberta 1 F; Laura, Simona, Stefania e Massimiliano – I G; Simona e Pierangelo – I H; Mohamed, Stefania e Sonia – I I; Simona, Ida e Eleonora – I L Questa ricerca è frutto del lavoro del Laboratorio di Storia realizzato nel marzo 2000 dalla Prof. Daniela Merlo, nell’ambito del Progetto d’Istituto per il successo formativo.